Novità Archaeopress 2017

Abstract
L’argomento del libro è l’esame comparato dell’insediamento delle diocesi delle Saline e delle isole Eolie in epoca tardoantica e altomedievale. Entrambe le regioni sono affacciate sullo stretto di Messina. L’idea di uno studio comparativo trae origine dall’individuazione di diversi collegamenti tra le Saline e le Eolie, a partire dall’aver avuto un vescovo in comune alla fine del VI secolo.
Per quanto riguarda il fenomeno monastico, in entrambe le aree si ravvisano precoci esperienze legate principalmente a contesti urbani. Tauriana, e poi dalla metà dell’XI secolo Sant’Agata, fu la città episcopale delle Saline e Lipari fu il centro vescovile delle Eolie.
Certamente furono oggetto di grande venerazione i santuari di San Fantino a Tauriana e di San Bartolomeo a Lipari, entrambi costruiti nel suburbio meridionale (con connotazione funeraria) delle rispettive città. Presso queste chiese sono attestati monasteri almeno dall’VIII secolo, i cui monaci o monache si occupavano della cura delle sante reliquie.
In entrambe le zone sono documentate tutte e tre le forme del monachesimo italo-greco, di cui l’eparchia delle Saline fu una delle principali aree tra IX e X secolo: eremitismo di singoli, eremitismo di piccoli gruppi e cenobitismo.
Nelle Saline figurano monasteri indipendenti (maggiori e minori) e monasteri dipendenti (metochia) nell’interno montuoso e con funzione produttiva, spesso collocati presso i choria. Nel libro vengono esaminati i dati relativi agli scavi pluriennali condotti nel santuario di San Fantino (con annessi monasteri) e nel monastero di Santa Marina a Delianuova, probabilmente il primo metochion
scavato in Italia.
Pur essendo attestati anche cenobi, il monachesimo delle Eolie è invece caratterizzato soprattutto da eremiti che si mettevano
alla prova vivendo in piccole isole con vulcani attivi considerati la porta dell’Inferno. Agli inizi del IX secolo sono citati a Lipari monaci studiti esiliati dall’imperatore perché contrari all’iconoclastia.